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Quando un muscolo viene sollecitato oltre le sue possibilità, per proteggere l’articolazione o anche il muscolo stesso, si formano le contratture muscolari che non sono altro che il fantomatico durone che spesso troviamo a livello muscolare.

In presenza di questi indurimenti, ripeto spesso al paziente che si tratta di una forma d’aiuto che il corpo dà come difesa per evitare, ad esempio, che l’articolazione vada incontro a fratture.

La contrattura solitamente viene trattata soprattutto nel momento acuto: si interviene perché il paziente sente dolore e vove una limitazione nel movimento.

Il trattamento che solitamente si utilizza di più nelle contratture è la terapia del caldo, quindi ad esempio la Tecar terapia piuttosto che il laser. Inoltre, a livello manuale, si cerca proprio di sciogliere per far sì che il muscolo riprenda la propria funzionalità.

Spesso succede anche che esistano delle contratture che vengono definite antalgiche, magari anche nella controparte del muscolo che ha avuto una lesione. La contrattura antalgica solitamente si lascia dov’è, anche se si cerca di togliere il più possibile la sintomatologia dolorosa e quindi in questo caso è sufficiente fare una terapia antalgica con l’uso della TENS o anche del laser.

Solitamente le contratture che conosciamo di più sono quelle a livello del trapezio e che quindi ci portano ad avere un dolore cervicale ma possiamo anche avere contratture a livello dei quattro arti, quelle più comuni sono la contrattura alla coscia e al polpaccio, che non permettono una corretta attività fisica.

Il movimento è sempre una grande soluzione per la problematica della contrattura per far sì che il muscolo stesso sia elastico e che sia capace di non creare danno o di non proteggere l’articolazione.