Long covid e Fisioterapia
Sotto il cappello del termine Long COVID sono riconducibili tutta una serie di malesseri e condizioni derivanti dalle molte possibili ripercussioni che l’infezione da Sars Cov 2 lascia su molti dei pazienti che ne sono stati contagiati.
La gamma di possibili problematiche è molto ampia: si va da gravi problemi neurologici a problemi cardiaci, respiratori, psichiatrici, epatici e altro ancora.
Anche dal punto di vista scheletrico e muscolare, si possono riscontrare, pur a distanza di tempo dalla remissione delle malattia principale, una serie di dolori e fastidi di tipo muscolare, ossei, tendinei, articolari.
Per fortuna, la tipologia eventuale di questi ultimi malesseri è affrontabile anche grazie all’attività fisioterapica.
Come fisioterapisti abbiamo notato un incremento della sintomatologia dolorosa e muscolo scheletrica. La spossatezza, e fondamentalmente quello che è la mancanza di reazione a rientrare in palestra, a fare attività motoria, nonché a riprendere le normali attività quotidiane.
Per quanto riguarda il mio punto di vista di fisioterapista, la casistica più presente è quella dei dolori cervicali, mal di testa e dolori alle articolazioni temporomandibolari perché probabilmente per uno stato di agitazione e di tensione muscolare I muscoli che si sono un po’ ribellati alla situazione sono stati questi.
Per chi ha avuto questo tipo di problematica ho lavorato principalmente sullo sciogliere le contratture e sulla mobilizzazione cervicale, ma anche sull’articolazione temporo mandibolare per cercare di alleviare quelli che sono gli stati di tensione.
Personalmente ho lavorato utilizzando la tecarterapia e il laser, utili a sfiammare, a cercare di far riprendere il muscolo dalla condizione dolorosa.
Un’altra tipologia di problema, sempre riconducibile alle conseguenze del Long COVID, quella che riguarda gli arti inferiori o le articolazioni distali, quindi lontane da noi come ad esempio le mani. Il paziente, in questo caso, percepisce dei formicolii e una più generale sensazione di appesantimento e spossatezza.
In questo caso ho utilizzato trattamenti di terapia cranio sacrale e allungamenti muscolo-scheletrici.
La ripresa dell’attività motoria per chi ha avuto problematiche di tipo respiratorio, è stata coadiuvata con terapie non solo strumentali, ma anche grazie ad una riattivazione lenta e graduale dell’attività motoria, a partire da semplicemente percorsi sul Tapis Roulant o sulla Cyclette, da corroborare successivamente grazie a lunghe passeggiate verso all’esterno, attività ampiamente consigliata che fra l’altro viene suggerita da molti medici perché si unisce il moto all’incontro con i benefici raggi del sole: quindi fornendo un utile apporto di vitamina D e una complessiva miglior ossigenazione.
Da tenere conto anche l’affaticabilità, normalmente legata a difficoltà polmonare. Di solito comunque si consiglia di fare quanto più riposo possibile e di fare lunghe passeggiate all’aria aperta, possibilmente in questo periodo, non nelle ore più calde.
Esistono anche problematiche e situazioni riscontrabili in soggetti che non hanno avuto alcun contatto con il Covid, per le quali si parla di una fatica legata al difficile periodo vissuto. Per esempio molte persone che rimanendo per settimane confinate in casa, hanno poi riscontrato problemi di ritenzione idrica. Meno attività motorie o anche sportiva porta naturalmente a conseguenze, a un sovraccarico a livello del sistema linfatico. Un altro dato che ho riscontrato molto in pazienti di questo tipo, è che stando in casa a lungo si tende ad assumere meno acqua, con tutte le conseguenze del caso.
Grazie alla fisioterapia si risolvono molte delle situazioni con le quali ho avuto a che fare anche semplicemente grazie ai massaggi decontratturanti e con una motivazione al ritorno verso l’attività sportiva.
Come detto non sono ancora ben chiare quali e quante siano effettivamente le problematiche legate a ciò che viene ad oggi denominato Long Covid. Il mio consiglio per chi ha avuto problematiche legate ad esempio a una situazione polmonare, una desaturazione, un problema respiratorio importante, è comunque sempre quello di affidarsi ad una figura professionale di fiducia come ad il medico curante o anche a farsi monitorare in qualche modo da fisioterapisti o comunque da chi è del mestiere, come laureati scienze motorie, che ci hanno sostenuto tanto in questo programma di recupero.
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